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Quando metteranno il KYC su hive, in Italia potrà ben succedere questo:
a parte il 26% che dovrete allo Stato, se prelevate somme fortissime dalle centinaia di migliaia (ma pure solo dalle decine di migliaia) tutte assieme, occhio al rischio persecuzione da parte dell'AdE che inizierebbe a:
1)qual è l'origine di questi guadagni?
2)ah, attività di blogging...quindi freela...e perchè in tutti questi anni non li avete dichiarati nell'IR annuale? (leggere multe, verbali e cartacce iniquitalia)
3)per i non possessori di partitaccia IVA e pure sfortunati da non avere un impiego tradizionale che renda hive un side job a tutti gli effetti che ne renda esenti: e in tutti questi anni avete allora evaso il fisco non aprendo partita IVA😡. E già, specie senza la legge Biagi, forse eliminata a bella posta, per un'attività di blogging in Italia (pure in Spagna) è divenuto impossibile far valere l'occasionalità e magari pure la non professionalità che esentano dall'IVA (entrambi i requisiti assieme). Purtroppo il blogging è freela a tutte lettere e per lo Stato italiano è obbligatoria l'IVA (c'è un apposito codice ATECO). Tu non corri rischi perchè la p. IVA l'hai già, ma qui ci stanno utenti disoccupati che al momento stanno campando solo di hive come la nostra Noemi e non credo proprio che in tali condizioni si possa pagare un botto tra IVA e commercialista obbligatorio. Però per le leggi italiane se sei un blogger sei un professionista di prestigio, non un disoccupato che non arriva a fine mese. Non so se l'attuale governo si potrà occupare pure di questa paturnia, dato che ha ereditato immensi casini per ben 32 anni.