Il capitolo 9 del basa e la musica.

Ho invertito il titolo così sembra roba fresca.

Come vi ho anticipato, nell'ottavo capitolo della mia storia musicale, avrei speso quattro parole per raccontarvi la storia dei microfoni, Cioè non la storia dei microfoni in generale, ma la storia dei miei microfoni.
Ho sempre odiato, i cantanti, i frontmen, o quelli che si ritenevano tali, della mia piccola realtà, che, non dovendo avere in mano uno strumento, pensavano bene di non dover spendere una lira per la loro passione.
Soprattutto nei vari Festival di oratorio, le piccole rassegne musicali scolastiche e comunali era pieno di cantanti senza microfono.
Anche nelle sale prove, C'è l'impianto, ce la batteria per ovvie ragioni logistiche, perché il batterista non può caricarsi la batteria e scaricarla tutti i giorni altrimenti le due ore prenotate per la saletta partirebbero solo per montare e smontare tutti i vari tamburi, ma un c**** di microfono, piccolo quanto il palmo di una mano, dalle fattezze tali che se esci con dei pantaloni senza tasche, poi infilartelo direttamente nel c*** e tirarlo fuori quando il momento di usarlo mi sembrerebbe proprio il caso di portarselo dietro.
Io appena ne ho avuto la possibilità ne ho comprati di miei e siccome col passare del tempo finivi a suonare con altre band Dov'è il loro cantante non aveva il microfono, guarda caso l'unico microfono in giro era il mio, io prima di tirarlo fuori, controllavo la situazione.

Gelosia, oppure qualcos'altro mi spingeva a non prestare al mio microfono?

La risposta è qualcos'altro!

Avete idea di cosa vi respirate quando avete in faccia la mascherina?

L'odore della vostra saliva vi schifa... figuratevi la saliva di qualcun altro...
Io poi ho sempre tenuto il microfono vicino alle labbra, modello youporn ( forse in un altra vita ero una zoccolona e mi sarebbe tanto piaciuto farvi impazzire ma in questa vita scordatevelo ) .
Non vi dico l'odore che rimane sul microfono quando qualcun'altro ha cantato prima di voi.

Il mio ex dentista, tipo particolarmente strano, ascoltava i doors mentre mi trapanava il dente e mi traduceva le canzoni parlandomi del complesso di edipo nascosto nel testo.
Mi domandava pure che ne pensavo... ma io con le sue mani in bocca pensavo sempre le stesse cose...
' ammmmfffhhhj aaahhhmmmmmffff aafffhhhfff '.
' non ho capito '.
E cercava lui di dire le mie frasi per avviare una conversazione.
Ma io volevo dirgli
' non vedi che hai le mani nella mia bocca come cazzo pretendi di avviare una conversazione sul testo di una canzone in questo momento visto il dolore ed il senso di frustrazione che provo in questo momento? '
Leggete i miei ' mmmfffhah ' di prima e noterete che il discorso calza a pennello.

Comunque tra i deliri ed i discorsi da solo mi ha parlato della saliva.
' io posso fare un trattato sulle salive... lo sai? '
' mmhhffhhmm '
Che voleva dire non me ne frega un cazzo.
Ma lui continuò.
Innanzi tutto dovete sapere che noi produciamo più di un litro a giorno di saliva.
Molta della quale la sputiamo ( sui microfoni ) e in giro mentre parliamo o per altro 🤔.
È composta dal 98 99 % di acqua ed il restante 1 o 2 % di batteri e sostanze che servono per la digestione, per la pulizia e l'igiene orale e altro che vi andate a leggere perché questo non è un post educativo.

Quindi prestare il mio microfono ad uno sconosciuto mi ha sempre fatto schifo.
In genere lo tiravo fuori per ultimo, dopo che ne era saltato fuori un altro da qualche altra parte.
Guarda caso... saltava sempre fuori.

Poi ho comprato addirittura un muletto per non fare la figura del tirchio.
Musica è comunque condivisione e non voler scambiare i propri germi con gli altri ai tempi non era ben visto.

Ho provato anche il radio microfono per un po.
Ma io rimango fedele al cavo.
Come facevo ad attorcigliare le mie dita attorno al cavo modello mirko dei beehive se non c'era il cavo?

Mi sono appena accorto che Kiss me Licia degli anni 80 aveva fornito la band ufficiale del nostro social.

Ma guarda te...
Continua... non vi preoccupate che continua...