La buccia non va buttata.

La buccia d'arancia frullata.

Niente di nuovo all'orizzonte, diciamo che dalle nostre esperienze recenti stiamo raschiando il fondo del barile, o meglio, come si dice in certi casi la ' tecnologia ' è arrivata limite massimo e tutto ciò che c'è di nuovo lo si può considerare uno zero virgola...

Ed in questo caso come non mai prima d'ora, il paragone è più azzeccato.

Visto che mi ha comunicato mia moglie che il fornitore o spacciatore che dir si voglia di arance bio dal quale ci forniamo abitualmente ha detto che siamo agli sgoccioli e da giugno in poi ( ovviamente ) ci attacchiamo al cazzo fino all'autunno prossimo inoltrato, ho deciso di tenermi stretto al cuore il prodotto per più tempo possibile.

Non potendo imbalsamare l'arancia come la topa di una pallottola spuntata, ho provato con l'essiccazione.

Come?

Nooooooo.....

Non ci credo che non sapete di cosa sto parlando.

Scena.

Lei sale sulla scala con la gonna per prendere ( un libro? ) lui da sotto le guarda ( sembra ) in mezzo alle gambe e dice

• che bella topa.

Lei dall'alto della scala risponde.

• bella vero? L'ho appena fatta impagliare.

E tira giù dall scaffale un animaletto impagliato.

Ma se non avete vissuto l'adolescenza in quegli anni e non avete visto il film... che ve lo dico a fare?

Adesso che c'è ancora un po di pandemia, approfittatene e fatevi una ' paracultura '.

Ho pelato le buccie e poi le ho messe in forno a 70 gradi per circa 2 ore, finché non sono diventate chips.

Ah... sono passato dal racconto alla ricetta, scusate il balzo ma sono eclettico, balzo da una parte all'altra così... hop... e mi dovete stare dietro.

Ma almeno a 30 cm...

Quando sono diventate croccanti le ho fatte raffreddare ed ho frullato il tutto.

Messe in un vasetto saranno pronte per ogni evenienza ed ogni ricetta che insapriranno potrà aumentare di gran lunga il già mio smisurato ego.