CRONACHE DI CIVITOPIA II: scene di follia quotidiana

in Olio di Balena10 months ago

LUPI SOLITARI atto quarto
Mattia Malinverni, nel frattempo che la coppia litigava, si spremeva le meningi per reperire nei meandri della sua materia grigia quanti più possibili consigli che risultassero davvero utili ai genitori di Massimo. Soprattutto basandosi su quanto conosceva delle loro circostanze in generale. Era pur vero che i due appartenevano agli strati sociali civitesi tra i piú bassi, perfino più bassi della sua parente politica Giacinta, ma sia pur magra consolazione, non figuravano tra i poveri assoluti, vale a dire coloro che che non arrivavano a fine mese, o peggio, alla metà. Se avessero proseguito nei loro sforzi certosini, contando il centesimo giorno dopo giorno, quantomeno non si sarebbero ridotti in condizioni peggiori. Vero che vivere con il contagocce a oltranza, senza mai vedere luci in fondo al tunnel, non costituiva mai un grande affare, ma tant'era a Civitopia. E la sicurezza di un figliolo doveva comunque rappresentare la priorità per i genitori, anche a costo di vivere perennemente tra conti e conticini. Sia come sia, per quanto a forza di non vivere, erano riusciti a metter via qualche risparmio. Quest'ultimo era il frutto di pesanti rinunce sin da quando si erano sposati. Non soltanto zero spese superflue e ero vita mondana, proprio mai. Ma pure zero vita sociale o quasi. Si sa, d'altra parte: una sia pur minima vita sociale comporta qualche spesa. Una cena con gli amici, ma neanche fuori, per una coppia che non poteva neppure permettersi un tramezzino al bar, risultava improponibile. Significava sforare il budget destinato alle spese alimentari. Anche soltanto offrire un caffè al bar a un amico, per i genitori di Massimo significava sforare il budget perchè quei pochi civis del costo di un caffè erano spesso e ben volentieri gli unici fondi che i due riuscivano a risparmiare del magro stipendio dell'uomo. Il padre di Massimo si teneva alla larga perfino dai distributori automatici di caffè, che ogni tanto facevano capolino in qualche cantiere. Si schermiva tutte le volte che qualche collega si proponeva di offrirgli qualcosa alle macchinette, adducendo ora qualche malanno di stomaco, ora che non era affatto abituato al caffè. E si recava al lavoro perennemente senza un centesimo in tasca, per non vedersi costretto a metter mano al borsellino. Mantenevano allora poche e superficiali relazioni. A parte i Malinverni e solo ultimamente grazie alla stretta amicizia dei loro pargoli ed eccettuato qualche raro collega di lavoro del papà di Massimo, che comunque frequentavano appena sporadicamente, per lo più non vedevano neppure l'ombra di altri esseri umani. La loro vita somigliava alquanto al downshifting dei Malinverni degli ultimi tempi, tranne per il fatto che questi ultimi non avevano rinunciato a una sia pure sparuta vita sociale, non contando bene o male tra i poveri civitesi. Se per loro tale stile di vita significava scansare il rischio povertà relativa, per la coppia di lupi solitari significava salti mortali per non attingere lo status di povertà assoluta rasentante le cabine telefoniche. E riuscire quindi a far fronte a qualche emergenza di poche pretese. Mattia lo capiva perfettamente, ma Massimo costituiva un’emergenza, per quanto di non parca spesa, che meritava tutta l’attenzione possibile. Serviva comunque qualche soluzione che non rovinasse tutti i risparmi dei due coniugi.
-Ascoltate, sia pure senza sentirvi assolutamente obbligati, avrei un suggerimento per voi. Senza alcun animo di offendere. È per il bene del vostro figliolo.
-Ci dica pure-. Il papà di Massimo era più ben disposto di sua moglie ad accettare consigli, specie quelli di un uomo saggio come il signor Malinverni.
-Che ne dite di vendere oggetti che avete in casa? Se non bastasse, magari qualche mobile di cui non avete stretto bisogno?
-Ma non ci pagheremmo nemmeno i libri del primo anno!- lamentò la signora.
-È pur sempre meglio di niente- rispose il marito. -E poi c'è la tua argenteria.
-Che cosa? Stai scherzando, spero? Quella si vende soltanto in casi di estrema necessità.
-Il caso di nostro figlio è di estrema necessità!- sbottò l'uomo, spazientito.
-Ascoltate- riprese Mattia. -In certe scuole private, il personale si dispone ad ascoltare. Spiegategli che non avete grandi possibilità economiche, ma poichè Massimo ha bisogno di essere seguito per il suo rendimento scolastico, cosa che in una scuola pubblica non otterrebbe, chiedetegli se possono pazientare se condividerà i libri scolastici con mia nipote. Azzurra e Massimo possono studiare sugli stessi libri. L'importante che vostro figlio non li sciupi. Solo non dite alla nuova scuola, ovviamente, dei gravi motivi che vi spingono a toglierlo dalla pubblica.
-Non si preoccupi, signor Malinverni. Mi impegnerò personalmente affinchè Massimo tratti con rispetto i libri di sua nipote.
Mattia lasciò quella casa con l'animo alleggerito. Azzurra non avrebbe dovuto confrontarsi con il dispiacere che il suo migliore amico finisse nel manicomio comunale senza possibilmente poter fare più ritorno.

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Ps.: immagine Pixabay royalty free, autore Alexas_Fotos (https://pixabay.com/es/photos/lobo-animal-salvaje-depredador-1350014/)

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