Jack è severo questa notte.

in #ita5 years ago


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Jack come il fante, ma lui non è una figura importante, niente donne, re e assi nella sua vita, è un semplice due di fiori o tre di quadri qualunque. È una carta anonima che non appare in nessun tatuaggio, proverbio o scena di film che si possa rispettare.

Jack soffre l’anonimato, sogna di essere protagonista di grandi viaggi, memorabili imprese, vuole la gloria, ma è dotato di scarsa volontà e sconfinata immaginazione, pensa notte e dì a come essere diversificarsi dall’uomo comune, senza mai concretizzare le sue reali volontà, impigliato nella maglia d’acciaio dei desideri non realizzati. Ha molti cassetti che strabordano di sogni che grondano sangue di voglie represse.

Jack è codardo, un gran fifone, ha paura di fare brutta figura vive proiettandosi come realizzato seppure, non abbia mai agito, ma sia sempre stato congelato in un sonno apatico fatto di speranze di essere un individuo superiore.

Spedisce bottiglie con dentro lettere scritte con lacrime scure, in un mare aspro e acido come la scorza del limone, aspetta in eterno una risposta statico e immobile sulla riva, la sabbia lo incolla come morbidi rimorsi in cui affoga nell'attesa, ricevendo solo sassi e detriti da un mare troppo furioso per un disagiato o presunto tale come lui.

Dopo anni di terrore e immobilismo prende forza e decisione, per un giorno, e diventa severo. È tempo per il nostro protagonista di analizzare se stesso crudelmente.

Jack con carta e penna vuole diventare un leone, ha capito che il mondo reale non è fatto per lui che ripone tutte le speranze nell’universo dei pensieri puri e nell’analisi della propria condizione, convito che il vero ardore non risieda in una realizzazione materiale, per quanto la brami, ma nel non mentire, nel dire senza pietà cosa prova, evitando di nascondersi dietro un dito come crede faccia la maggioranza delle persone.

La sua forza, nonostante dai più non verrà capita non risiede nello spostare il masso, ma nel comprendere la sua reale composizione . Tutti siamo bugiardi almeno una volta nella vita con noi stessi a volte per interi anni, decenni, secoli o per sempre.
Jack oggi ha smesso, questo vizio inutile simile al fumo, cancerogeno per l’anima e causa di dipendenza e morte intellettuale e spirituale. Sceglie la violenza e il veleno dell’onestà.

Jack dirà la verità, la sua, non utilizzando trucchi, questo è il suo gesto di coraggio, metterà la prua della nave contro la tempesta dei pregiudizi e dei venti avversi, non importa se verrà deriso è il momento di sputare il rospo a costo di sembrare un patetico clown.

Punto primo:

È un mentitore, perché profondamente insicuro, si nasconde dalle problematiche, in parte colpevole in parte trascinato dagli eventi che lo hanno reso come è.
La sua fragilità si fonde e si integra con il narcisismo: gli estremi sono soliti a essere a stretto contatto. Fascismo e comunismo, per esempio, sono pervasi da ideologie alla base simili che reprimono il pensiero individuale in funzione di uno di massa e negano la libertà del singolo, allo stesso modo un uomo dotato di un’insicurezza patologica può arrivare in determinati istanti a volersi vedere perfetto per sconfiggere e lenire il dolore di sentirsi insignificante. Jack ha perso i freni inibitori e confessa a voi lettori questo suo segreto.

Esso è in constante ricerca di complimenti come la zanzara del sangue si nutre di approvazione altrui, da piccolo non ha ricevuto o non ha percepito solidarietà genitoriale e da adulto è diventato un carnivoro ossessionato dalla carne succulenta e cruda del volere fare comprendere agli altri che lui ha qualcosa da dare.

Dissimula come un vecchio attore di teatro che non sia così, ma oggi vuole analizzare se stesso senza farsi sconti e comunicarlo al mondo. Per un’ora si toglie l’armatura e fa vedere la pelle a tutti cercando di essere sincero. Quanta dolore.

Jack è severo questa notte, si vuole scarnificare e confessare.

Punto secondo:

Jack sente un antico bisogno, quasi primordiale, di essere speciale, non importa in che maniera raggiungere lo scopo: se perseguendo il bene o il male. Sogna di essere un Premio Nobel, un grande pensatore, un grande musicista, oppure di essere un grande criminale. Confonde la crudeltà con la bontà, quando si tratta di volere apparire forte.
È consapevole e non ha timore di dire che questi atteggiamenti nascano dal sentirsi una nullità e dalla voglia di essere considerati importanti. Pronuncia parole di violenza, o assume atteggiamenti da risoluto, dissimulando con abilità, la sua vita è una grande recita.

Si va in scena, un nuovo atto può avere inizio:

Cambia tono, posizione del corpo e postura del viso quando inizia a parlare per impressionare l’interlocutore, è abile nel fingere.
Ha compreso che a seconda del contesto e della persona che ha davanti deve dire cose diverse, non sa più chi è da quanti ruoli ha assunto nella sua vita.

Diventa retrogrado e conservatore con i benestanti di un certo tipo: quelli severi, proponendo risposte facili e rinfrancanti a problemi complessi, un poco retrò, trovando pieno consenso tra chi lo ascolta essendo un abile manipolatore.

È New Age e aperto quando si trova a tu per tu con ragazzini tormentati, utilizza le sue nozioni di filosofia per destreggiarsi con maggiore tolleranza nei meandri della loro psiche: diventa giustificazionista e possibilista, parlando dei miliardi di punti di vista e risulta comprensivo ai suoi ascoltatori.

È razzista, xenofobo, maschilista quando ha di fronte una certa tipologia di "popolino" in cerca di percezioni e di sensazioni e non di realtà dei fatti. "Maledetta percezione" pensa jack, codarda e falsa porta i più a essere incapaci di comprendere la differenza da ciò che appare e sembra da ciò che si può contare ed è realmente visibile, distogliendoli dai reali problemi che li affliggono, che siano politici, sociali o personali.

Con i parenti sparla di uno quando l’altro non è presente e viceversa e si tormenta per questo suo comportamento che parte in automatico.

Jack ha più facce dei diamanti, si dispera la sera per tenere attaccati tutti questi frammenti di carattere, ma non esiste nessuna colla capace di unire lesioni così invasive.
Ha totale coscienza del suo agire, vuole solo compiacere il prossimo e sembrare brillante per crogiolarsi nel benessere dell'approvazione.
A suo modo Jack è intelligente, ha una capacità particolare, ma, a lui non basta vuole la perfezione, è un eterno insoddisfatto.

**Conosce i suoi limiti è oggi è stanco di nasconderli vuole urlare all’intero ecosistema: “sono un insicuro e non voglio vergognarmene”, pensa che la più grande emancipazione umana sarebbe quella di non fingere e di ammettere il reale perché delle proprie azioni senza dissimulare benessere apparente, sarebbe liberatorio vivere senza filtri, sarebbe la prima reale grande rivoluzione: la sconfitta della “grande bugia” che avvolge come una tetra nebbia l’intero creato.

Jack è severo questa notte, si vuole scarnificare e confessare.

Punto terzo:

Odia la musica frivola, i programmi televisivi semplici, salvo quando vuole commentarli per ridere, li detesta con tutto il cuore. Ha una fortissima rabbia verso la massa da cui si sente escluso che tende a percepire come ostile. Ha una fervida convinzione che per essere artisti si debba essere sensibili, non mentire mai e non usare filtri, ricercando con costanza gli istinti basici che tutto muovono, senza soffermarsi sulla superficialità e l'esteriorità delle problematiche. Odia gli atteggiamenti da finti duri che perversano nella musica del momento.

Trova ancora più detestabile il pubblico che idolatra musicisti che più che artisti reputa intrattenitori, in quanto incapaci di scoprirsi e mettersi veramente a nudo per quello che sono: ridicoli e teneramente incapaci come tutti gli esseri umani, fragili come il cristallo, fingendo una scorza da uomini forti che reputa patetica, in quanto poco realistica e credibile.

Non gli si può dare torto del fatto che dal punto di vista logico il mondo parta da istinti basici come la paura, la ricerca di risposte che vengono spesso sostituite da superficialità in modo tale da nascondere le nostre debolezze, che vengono spesso rifiutate e negate.
Jack crede che i problemi si risolvano partendo dalle cause più profonde e quando vede che questi concetti, ai suoi occhi così scontati, vengono calpestati quotidianamente si infuria.

Jack sa di essere ipocrita: predica bene ma razzola male, la sua logica è una spada che si conficca nella carne, ma nella sua camera da letto che ormai è diventata bara da cui uscire raramente, pensa che se fosse appagato probabilmente non parlerebbe in questa maniera.

Si tormenta domandosi se fosse al posto di un ipotetico musicista commerciale, se potrebbe tendere a giustificarsi e a fare le stesse cose che oggi detesta. La sua vita è un paradosso fatto di domande senza risposta che lo stanno portando alla follia.

Il quesito lo dilania. Il suo soffrire lo rende sensibile e il suo non essere corrotto da denaro e dal successo lo rendono libero e si chiede se forse l’unica maniera di fare arte in libertà assoluta sia quella di farla senza essere capiti in solitudine e senza essere mai appagati, per poter mettere a nudo le vere emozioni, belle o brutte che siano.

Jack è tormentato e spinge il suo cervello oltre al limite per cercare soluzioni trovando solo confusione, dare certezze è impossibile, le variabili sono infinite e si distrugge non trovandole, la solitudine mista alla sensazione di follia lo rendono depresso e rabbioso.

Mostra i denti al mondo che non perde tempo per spezzarglieli con mazze pesanti che frantumano lo smalto corrodendo ogni centimetro di un palato stanco di parlare.Jack vuole essere ascoltato, ne ha bisogno il pensiero è l’unica sua arma non è concreto, ha bisogno di orecchi ingordi della sua parola, senza morirebbe, ma è allo stremo pensa che forse sia meglio un eterno silenzio.

Jack è severo questa notte, si vuole scarnificare e confessare.

Punto quarto:

Jack è solo, percepisce una sensazione di alienazione, quindi risulta complesso capire se questo su modo di essere lo condizioni e lo renda cieco o se gli stia permettendo di vedere oltre il muro del luogo comune.

Odia i social, la sua forma mentale gli permette di analizzare le questioni, soltanto, in maniera greve, non ha capacità di essere leggero e di volare oltre le falsità o l’ipocrisia.

Utilizza psicofarmaci per cercare di assomigliare vagamente all’ombra di una persona “serena”, con esito scarso.

È semplice pensa Jack: Le persone sulle piattaforme di comunicazione di massa sono in vetrina per farsi vedere, poichè hanno bisogno di essere bollati come simpatici, belli, idonei a vivere, senza questo senso di appartenenza non riescono a stare, è evidentissimo ai suoi occhi che la maggioranza delle foto e dei post siano soltanto un modo per piacere, la comunicazione fa da scusa, ma in realtà e secondaria, non si vuole comunicare nulla, principalmente si ha bisogno di essere approvati.

Jack non odia questo bisogno umano, ma critica il fingere che si metta il proprio bel viso abbronzato ad una festa solo per noia o per altri motivi inventati per giustificarsi. lui crede che esista un unico motivo: l’insicurezza, la tenera voglia di essere considerati belli o interessanti almeno per un istante.

Pensa che i social hanno avuto successo principalmente per l’esigenza di essere importanti per qualcuno e abbiano fatto leva su questo istinto elementare e non tanto sulla possibilità di interazione con il prossimo. La gente non vuole ascoltare ma piuttosto parlare, adora sentire che le sue idee vengano considerate e un semplice like ha sdoganato con facilità questa necessità.

Jack rifiuta di farlo in un’altalena tra odio e vanità, da un lato vorrebbe come tutti quanti mettersi in luce nel grande show della vita, ma si vuole male e si proibisce l’esibizionismo gratuito.
È schivo però bramoso di protagonismo, jack nelle sue vene ha un sangue che scorre in tutte le direzioni, è difficile capire quale sia il percorso giusto per fare battere il suo cuore al suono di emozioni positive.

La negatività lo rende ipercritico e sprezzante verso l’universo e quest’ultimo lo seppellisce di stelle cadenti che gli rompono le ossa, non dandogli tempo di esprimere il desiderio di essere uguale agli altri: comportarsi come la maggioranza, ridere, scherzare, divertirsi con leggerezza, ma, lui, è soltanto un mattone che deve andare affondo, morire tra sabbia e la pressione marina.

Sentire il sale su cui non far crescere fiori e alberi, rabbioso e furioso così spirerà nell’ultima sua ora, maledicendo tutto e tutti, dopo aver sprecato la sua intera esistenza a non adattarsi, forse, a causa di una incapacità oggettiva o per colpa sua oppure per entrambe le questioni.

Jack è severo questa notte, si vuole scarnificare e confessare.

Jack ha vomitato le sue idee, sporche, schiette e luride come il fango alluvionale, senza preoccuparsi delle reazioni, rimanendo nel suo mondo fatto di ghiaccio e miliardi di iceberg in cerca di formare una callotta unica che dia senso al freddo che prova.

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