Storie di reclusione forzata, ep. 1 - Wayward Pines

in #ita5 years ago

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Immagine tratta da Pixabay, CC0 Crestive Commons

In questi giorni di semi-reclusione forzata, dettata dagli avvenimenti legati al Coronavirus, molti di noi, oltre al normale tempo impiegato per il lavoro o per l'insegnamento scolastico da impartire ai figli, stanno riscoprendo anche alcuni insperati momenti da dedicare alla lettura o alle Serie TV e ai film.

E' curioso notare come il tema della reclusione forzata, e con essa non intendo solo quella impartita ai carcerati, ma anche e soprattutto agli uomini ritenuti "liberi", sia stato spesso al centro della creatività di scrittori e sceneggiatori hollywoodiani, tanto che qualcuno, a torto o a ragione, potrebbe addirittura sospettare che la situazione attuale sia stata in qualche modo prevista.

Più probabile però che la libertà personale, in quanto diritto fondamentale dell'uomo, stuzzichi la fantasia dei creativi di tutto il mondo, con la realizzazione di scenari distopici come naturale conseguenza di una sua eventuale privazione; in questa serie di post la mia intenzione è ripercorrere le storie a tema che più mi sono rimaste impresse, cercando anche di stuzzicare i lettori alla ricerca eventuali analogie con la realtà che ci circonda.

Le vicende di Wayward Pines sono narrate attraverso venti puntate, divise in due stagioni, e trasmesse su Fox in Italia tra il 2015 e il 2016; la serie è tratta dalla trilogia di romanzi di Blake Crouch, che si è a sua volta ispirato al più celebre "I segreti di Twin Peaks" di David Lynch e ha come protagonisti principali Matt Dillon (prima stagione) e Jason Patric (seconda stagione).

Trama

Ethan Burke è un agente federale che mentre sta indagando sulla scomparsa di due colleghi incappa in brutto incidente stradale, perdendo i sensi.

Si risveglia dopo qualche giorno nell'ospedale della cittadina di Wayward Pines, dove in un ambiente piuttosto surreale, un medico e un infermiera alquanto sinistri provano a convincerlo a sottoporsi ad un'operazione chirurgica per ridurre l'ematoma alla testa, causato dall'incidente.

L'agente, insospettito anche dalla mancata restituzione della valigetta contenente i suoi documenti e gli effetti personali, decide di scappare dall'ospedale, cominciando a vagare per la città, e incontrando gli abitanti del posto si rende sempre più conto della stranezza di quell'ambiente: tutti sembrano piuttosto schivi e diffidenti e alcuni rumori della natura, come quello degli insetti o degli uccelli, sono prodotti da alcuni altroparlanti nascosti nei cespugli.

In realtà a Wayward Pines tutti hanno un lavoro e una casa, tutti si godono la vita e sono apparentemente felici, ma il prezzo da pagare è piuttosto alto: è vietato parlare del passato e ricordare episodi della propria vita accaduti al di fuori della città, così come provare a lasciare la città, e tutti sono tenuti a rispondere al telefono appena squilla.

I cittadini sono controllati da una serie capillare di telecamere nascoste per le strade e devono obbligatoriamente farsi installare un microchip sottocutaneo per monitorare parametri vitali e spostamenti (se in questo momento state pensando che spesso la realtà supera la fantasia, non preoccupatevi, non siete i soli).

E così, mentre Theresa e Ben, moglie e figlio di Ethan, cominciano la loro odissea per cercare di scoprire che cosa è successo e perchè nessuno sembra voler dare una spiegazione convincente sulla scomparsa del loro familiare, l'agente, impossibilitato a sua volta a comunicare con l'esterno, decide di rubare una macchina per provare a scappare dai confini di quell'assurda cittadina.

Ma i misteri non sono affatto terminati, perchè mentre la vettura raggiunge le strade boschive della periferia, il protagonista si ritroverà inspiegabilmente ancora una volta di fronte al cartello di benvenuto a Wayward Pines, in una strada che sembra non avere via d'uscita e che cela un angosciante segreto.

Nelle successive puntate la serie si svilupperà in maniera da lasciare costantemente lo spettatore con il fiato sospeso, fino alla lenta ma graduale scopertà della verità che si nasconde dietro ai misteri di Wayward Pines; Ethan scoprirà però di non essere da solo, e che anche altri cittadini hanno intenzione di andare a fondo alle stranezze imposte dalle autorità, disposti a sacrificare anche sè stessi alla ricerca della verità.

Alcune curiosità

  • M. Night Shyamalan, autore e regista di film come “Il Sesto Senso“, “Signs” e “The Village", oltre ad essere produttore esecutivo della serie, ha diretto anche il primo episodio della prima stagione.

  • Nella serie Theresa e Ben arrivano a Wayward Pines dopo Ethan, ma nel romanzo originale si trovano in città già quindici mesi prima dell'arrivo del protagonista.

  • Wayward Pines, sebbene sia una cittadina frutto dell'immaginazione, è stata pensata sul modello di una vera località canadese, Agassiz, nei pressi di Vancouver.

  • Per il protagonista della prima stagione, Matt Dillon, è stato l'esordio assoluto in una serie TV, che ha sempre considerato di valore inferiore rispetto ai film, rifiutandosi di apparirvi in passato.

  • I due agenti scomparsi, per i quali Ethan inizia le ricerche ad inizio serie, si chiamano Evans e Hewson, ovvero i cognomi di due componenti della band U2, The Edge e Bono Vox.

  • Nel primo episodio alla radio si può sentire la musica del videogame apocalittico Fallout.

  • La seconda stagione la Serie avrà come protagonista il medico Theo Yedlin, che si risveglierà in città nel bel mezzo di una ribellione.

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Grazie per l'apprezzamento ragazzi

Una bella recensione di una serie tv che ha una trama che mi intriga parecchio
Grazie @frafiomatale

Grazie a te per essere passato ed aver lasciato un commento, a me la serie è piaciuta davvero tanto, se non l'hai vista ti consiglio di recuperarla, anche se magari in questo momento c'è bisogno più di leggerezza :D