Il lavoro
A chi non sono mai capitati problemi sul lavoro? Il lavoro, per quanto ci integri socialmente all'interno della nostra comunità, non sempre, ne rispecchia i pieni valori di tolleranza e rispetto, sopratutto, se il proprietario dell'azienda, o i suoi responabili, fanno qualsiasi cosa in loro potere per denigrare e demolire, professionalmente parlando, i propri sottoposti, ma qual è lo scopo?
Per quale motivo, un cavallo da battaglia che ha galoppato per decenni all'insegna della libertà lavorativa, della valenza dei diritti operai, del benestare sul luogo di lavoro, si è improvvisamente arrestato, e ha cominciato lentamente a tornare sui propri passi?
Al tornio - Immagine sotto licenza CC0
Mobbing
"Sistematica persecuzione esercitata sul posto di lavoro da colleghi o superiori nei confronti di un individuo, consistente per lo più in piccoli atti quotidiani di emarginazione sociale, violenza psicologica o sabotaggio professionale, ma che può spingersi fino all'aggressione fisica." - Definizione di Mobbing
Reati come "Moral Harasment" in Francia, o "l'abuso di potere", volto a definire i casi di "bullying" In inghilterra o, come è stato definito per esteso dalla legislazione spagnola: "l'umiliazione della vittima, imponendo situazioni che offendono la dignità umana", sono, in questi paesi, perseguibili penalmente per legge.
In Italia invece, il "Mobbing" deve essere prima dimostrato mediante prove attestanti un minimo di sei mesi di maltrattamenti e non viene considerato reato penale. [1]
Il mobbing in Italia si può dimostrare mediante i seguenti sei punti:
- La prova che le offese ricevute si verifichino effettivamente sul luogo e in orario di lavoro;
- I contrasti e le mortificazioni devono essere durature nel tempo e devono essere continue;
- Devono essere provate almeno due, e non meno, azioni ostili nei confronti del lavoratore che si dividono in:
1. Attacchi alla possibilità di comunicare
2. Isolamento sistematico
3. Cambiamenti delle mansioni lavorative
4. Attacchi alla reputazione
5. Violenze
6. Minacce - Deve essere dimostrato che le offese ricevute dal lavoratore sono state reiterate da un superiore e non da un parigrado;
- Deve essere dimostrata la cronologia con cui si sono susseguite le offese nei confronti del lavoratore, da quando sono nate, fino al giorno della denuncia;
- Bisogna dimostrare "l'intento persecutorio", ossia un disegno premeditato per tormentare il dipendente.
Questi sei punti sono fondamentali e obbligatori per ricevere assistenza legale e sperare di vincere una causa per mobbing, per tal ragione, spesso le azioni legali si protraggono durante il periodo stesso di lavoro, e il dipendente è costretto a raccogliere le prove necessarie durante il turno, dopo aver notificato la denuncia al datore stesso.
Come appena descritto, diversi fattori scoraggiano i lavoratori a denunciare tali comportamenti alle autorità pubbliche, fattori a cui si vanno ad aggiungere:
- la scarsa conoscenza del fenomeno
- la paura di perdere il posto di lavoro
- la paura delle reazioni che potrebbero avere i colleghi o la società in genere
- le legislazioni quasi inesistenti
- le scarse possibilità di successo in qualsiasi azione legale
Questo sistema legislativo rende i lavoratori in Italia i meno tutelati dell'unione europea, alla pari con Bulgaria, Repubblica Ceca e Grecia. [2]
Disperato - Immagine sotto licenza CC0
Le conseguenze
Le conseguenze più banali che si presentano in un lavoratore offeso da mobbing, sono la mancanza di concentrazione sul luogo di lavoro, la depressione, l'annientamento dell'autostima e della fiducia nei colleghi e la paura sistematica e giornaliera del rientro lavorativo.
Ogni giorno di lavoro, diventa una trappola da cui si fatica ad uscire, ed il doverci entrare spontaneamente ogni mattina si trasoforma in una vera e propria violenza autoinflitta, secondo i dati raccolti da EuroFound, però, ancora una volta noi italiani rientriamo in una specifica categoria, tutta nostra, ed apparentemente discordante.
Assenteisti
In relazione a questo terrore lavorativo, la comunità europera risponde per lo più con assenze ingiustificate sul lavoro, o permessi malattia protratti nel tempo, gli stati in cui maggiormente si presenta il fenomeno sono: Germania, Belgio, Francia, Olanda, Inghilterra, Irlanda, Svezia e Malta.
Presenzialisti
Risulta invece che per motivi di Mobbing, il lavoratore medio italiano, ricada insieme a quelli danesi, nella categoria dei presenzialisti. Ottusi più che mai, aumentiamo addirittura le nostre ore di lavoro spontaneamente, allo scopo di dimostrare (a noi stessi?), che meritiamo il nostro lavoro, una posizione attiva all'interno dell'azienda, ed il rispetto da parte dei nostri superiori e colleghi.[3]
Il terrorismo aziendale
Francesco Starace, Amministratore delegato di Enel, spiega in un suo discorso tenutosi alla Luiss, l'università privata di confindustria, di come la paura, ed il terrore, siano essenzialmente, alla base della Governance aziendale:
“Per cambiare un’organizzazione ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte di questo cambiamento, non è necessario che sia la maggioranza, basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare e bisogna distruggere fisicamente questi centri di potere. Per farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando ad essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi malessere all’interno dell’organizzazione dei gangli che si vuole distruggere. Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le persone opposte al cambiamento, e la cosa va fatta nella maniera più plateale e manifesta possibile, sicché da ispirare paura o esempi positivi nel resto dell’organizzazione. Questa cosa va fatta in fretta, con decisione e senza nessuna requie, e dopo pochi mesi l’organizzazione capisce perchè alla gente non piace soffrire. Quando capiscono che la strada è un’altra, tutto sommato si convincono miracolosamente e vanno tutti lì. È facile”. [4]
Francesco Starace
Immagine sotto licenza CC0
Conclude il discorso con un fiero "Tutto sommato il capo, sono io".
Ritratterà successivamente tutte le sue affermazioni in un video rilasciato dal canale Youtube di EnelVideo in risposta alla cattiva attenzione mediatica ricevuta da tali affermazioni.[5]
Il terrorismo aziendale, o mobbing, o harassment, o come volete chiamarlo, è una strategia, studiata a tavolino, volta a creare un ambiente di lavoro malsano che permette ai datori di lavoro di creare malcontenti, ambizioni e competizioni tra i lavoratori, il terrorismo aziendale, serve a dividere gli operai.
Il problema è che si sta parlando di una strategia aziendale che si usava negli anni quaranta, e che ormai, non porta più a nulla di buono.
Fallimento - Immagine sotto licenza CC0
I costi
Il Mobbing costa al datore di lavoro in diversi modi:
- Un lavoratore stressato perde produttività, distratto dalle continue offese e per terrore di commettere errori.
- Un lavoratore offeso da mobbing, tende ad ammalarsi per motivi di stress
- Un datore di lavoro, o un superiore definito Mobber, spreca la maggior parte delle proprie ore lavorative a tormentare i lavoratori.
- Quando un lavoratore si allontana dall'azienda a causa di mobbing, la sua posizione dovrà essere riempita, e l'assunzione di nuovi operai ha dei costi enormi in formazione
- I danni di immagine che potrebbero arrecare ad un'azienda, uno o più operai che intraprendono una causa per mobbing, possono essere disastrosi seppur incalcolabili, senza contare i costi per la difesa in tribunale.
Le conclusioni
Non ci sono conclusioni, solo constatazioni, ancora una volta dobbiamo rimanere impietriti, a guardare il nostro paese rassegnarsi nelle ultime file di tutte le classifiche a cui prende parte.
Siamo impotenti davanti ad un altro argomento, il mobbing, o alla spagnola: "l'umiliazione della vittima, imponendole situazioni che offendono la dignità umana".
Non possiamo combatterlo perchè il nostro sistema legislativo ci ostacola, non possiamo impedirlo, perchè rischiamo il licenziamento, non possiamo denunciarlo, perchè rischiamo di venire isolati.
Il terrorismo aziendale ormai è cosa superata, si capisce chiaramente, imprese come Google, Ferrero, SAS Institute o Ikea, spendono patrimoni nelle politiche aziendali, per "creare" lavoratori consapoveli, soddisfatti e felici. Hanno ampiamente dimostrato che un dipendente con un carico di stress ridotto, produce enormemente di più rispetto ad uno stanco e depresso.
Ancora una volta, siamo noi a dover cambiare, sono i giovani che quando prenderanno in mano le redini di un'azienda, o quando apriranno la loro attività, dovranno informarsi sugli sbagli commessi dalle generazioni più anziane, e smetterla una volta per tutte, di considerare l'aggressività come unica fonte di guadagno.
Grazie per essere arrivati fin qui
Le fonti:
[1] - Violence and harassment in European workplaces: Extent, impacts and policies Pagina 9
[2] - Violence and harassment in European workplaces: Extent, impacts and policies Pagina 19
[3] - Violence and harassment in European workplaces: Extent, impacts and policies Pagina 34
[4] - Contropiano - Giornale comunista online
[4] - Qui Il video dell'intervista
[5] - Qui Il video dove Starace ritratta le dichiarazioni esposte al Luiss
Immagine CC0 Creative Commons, si ringrazia @mrazura per il logo ITASTEM.
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Articolo veramente interessante , i miei sinceri complimenti.
Grazie mille! :)
Articolo molto interessante che lascia molti spunti di riflessione, primo su tutti , il fatto che la legislazione italiana, a differenza di quelle degli altri Stati europei più attenti alle politiche sociali, non sia in grado di tutelare i lavoratori da una violenza di questo tipo.
Beh essere l’ultima ruota del carro è da sempre il nostro più grande motivo di orgoglio. Grazie per il supporto
hello @ilbirraiooo
nice post...I hope u understand english too..plz hw do u get upvotes like dis sir,help me..please how do i contact you
I am a minnow and am new nd i havent earned much since i joined steemit...please sir how do u get much upvotes?
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