Ciao! Dopo una settimana di pausa, eccoci ritornati nel mondo di Selenya. Dopo essere scappati da un gruppo di tamburi, Vrynn e Mistrel decidono di partire verso Treia per incontrare il vecchio Ludwig Reynard. E qual'è il miglior mezzo per raggiungere l'accampamento? Ovviamente è un bellissimo e adorabile topostruzzo!
Buona lettura!
Selenya: L'ombra di Rak-Thul
Capitolo 10 - Incontri e mancanze
Quell’animale era enorme; non riuscivo a decidermi se descriverlo come una creatura carina o strampalata. Gran parte del corpo era quello di uno struzzo; tranne per la testa e un accenno di coda che erano pelosi e assomiglianti a quello di un topo. “Non credevo esistesse davvero una bestia simile…” Mistrel sogghignò alle mie parole. “Sai, le sacerdotesse sanno come divertirsi. Tutto era nato per gioco, ma poi hanno scoperto che sono utilissimi per fare lunghi viaggi e sono meno stupidi dei normali struzzi. Però basta cincischiare! Muoviamoci! Forza sali in groppa assieme a me.” Come se comprendesse le nostre parole, il topostruzzo si abbassò per permetterci di salire. Per prima salì Mistrel e poi, dopo aver deglutito per l’ansia incombente, salii anche io in groppa alla creatura. Passarono pochi attimi ed essa si alzò sulle sue due zampe, portandoci ad avere un dislivello da terra di almeno due metri.
“Stavo notando che… Non ci sono briglie o museruole! Come farai a guidarlo?”
“Le sacerdotesse non hanno modificato solo il loro corpo, ma anche la loro mente. Sai, tra di noi ci capiamo.” Scoppiai in una sonora risata.
“Non ridere! Probabilmente sei più stupido di un topostruzzo!” Poi si chinò ad accarezzare la testa dell’animale e concluse “Non dico a te piccolino.”
“Daccordo, ho capito… Andiamo?” Misi le mani sui fianchi di Mistrel per tenermi.
“Hey tu, lì dietro. Se sali con quelle mani, giuro che te le stacco!” Faceva paura.
“C-ci P-proverò!” Balbettai, intimorito.
“Sarà meglio!” Si chinò nuovamente a gratticchiare la testa del topostruzzo che intanto emetteva versi felici, per poi parlargli: “Piccolino, sai come si arriva a Treia, vero? Nella tua mente dovrebbero esserci tutte le mappe del regno.” E lui rispose.
Squick-Squack Squackin-Squackan (Certo che sì!)
“Hai capito cosa ha detto?”
“Ovvio! Ha detto… Certo che sì! Dolcetto, possiamo andare!” Si rivolse, infine, al topostruzzo.
Con un rapido scatto eravamo partiti. Mistrel era attaccata al collo dell’animale, sorridente come non mai; io, invece, era avvinghiato ai fianchi di Mistrel, tenendo le mani salde per non cadere e per non averle poi staccate all’arrivo.
La comunicazione era impossibile tra noi; la velocità dell’animale era oltre a ogni mia comprensione, per non contare il vento che mi soffiava sul viso, da non permettermi nemmeno di aprire gli occhi. Passarono decine di minuti, finché la creatura non si fermò davanti a un fitto bosco.
“Oltre il bosco c’è Treia.” Mistrel si rivolse a me.
“Quel bosco sarebbe il bosco delle catene, vero? Mi sembra troppo fitto per passarci con il topostruzzo.” Non poteva dire niente questa volta; la mia risposta era sensata.
“Hai ragione. Non possiamo passare convenzionalmente, ma le sacerdotesse, come me del resto, hanno i loro trucchetti.” Iniziò a muovere le mani per creare un incantesimo.
Prima iniziò a spostarle a sinistra e poi iniziò a deviarle verso destra. Infine, pronunciò una sola parola: Aprisia.
Gli alberi iniziarono a muoversi, estraendo le loro radici, spostandosi alcuni da una parte ed alcuni dall’altra. Nel mezzo si formò un passaggio, lungo e dritto.
“Hai aperto un passaggio? Allora avevi ancora un po’ di energia magica.”
“Col tempo mi si ricarica, ma ne avevo davvero poca. Infatti, il passaggio rimarrà aperto per pochi minuti. Useremo Topy per passarci in mezzo a tutta velocità.” Intuii subito che aveva dato un nome al topostruzzo.
“Allora speriamo che… Ehm… Topy, ci porti a destinazione. E poi per fortuna non c’è più la melma che controllavi.” Mistrel si grattò il capo.
“In realtà è ancora lì la melma, ma stavolta non la controllo. Senza i poteri di Thul io non posso comandarla. Dobbiamo muoverci prima che si accorga di noi… L’unica fortuna che abbiamo è che non può uscire dal bosco. Ora però andiamo prima che il mio incantesimo cessi. Presto, Topy!”
Squiick!
Il passaggio pixnio
A testa bassa e con una velocità maggiore di prima, l’animale entrò nel bosco, correndo come non mai. La strada era stretta e i rami più flebili ci si rompevano addosso. Inoltre, con il rumore che facevamo, attirammo immediatamente la melma che come un fiume in piena comparve dietro di noi, seguendoci.
“Corri Topy! Vai! Manca poco!” Il topostruzzo stava seminando la melma o almeno finché non iniziò a sbucare anche dai lati, saltando letteralmente dalle sporgenze degli alberi. Alcune gocce iniziarono a cadere sui nostri vestiti e purtroppo anche sull’animale che iniziò a emettere versi di dolore. Infine, dietro di noi, gli alberi iniziarono a tornare dove erano prima, facendoci capire che l’incantesimo stava per cessare.
Fortunatamente, però, con un ultimo sprint di Topy, volammo fuori dal bosco, letteralmente.
Il topostruzzo finì al suolo e noi cademmo da esso, rotolando per terra.
“Mistrel!” Le gridai, rialzandomi e correndo al suo cospetto.
“Yuppie! É stato divertente, vero?” Sdraiata a terra e col vestito bucherellato dalla melma, stava sorridendo.
“Tu sei pazza!” Risi anche io, tirandola poi in piedi.
Il nostro sguardo però si rattristì quando vedemmo Topy sdraiato a terra, mentre agitava una zampa. Corremmo subito dalla creatura.
“Piccolino, cosa ti sei fatto?” Mistrel controllò subito il suo arto. Su di esso c’era una bruciatura da melma.
“Hey! Finalmente ti fai rivedere.” Mi voltai a quelle parole.
“Irenia!” Corsi subito da lui, abbracciandolo. “Per fortuna stai bene!”
“Ebbene, le sacerdotesse sono cascate nella nostra trappola. Invece a te cosa è successo, poi? Sei riuscito a scappare?” Irenia comprese subito dal mio viso la risposta.
“Mi hanno preso i tamburi e poi ho dormito per mesi. La luna è scomparsa, poi è diventata viola… Credimi che non ci sto capendo niente.”
“Ti comprendo a pieno… Invece, lei chi è, la tua nuova fidanzata?” Gli tirai un pugno sul braccio, mentre indicava Mistrel.
“Damerini, anziché parlare, portatemi uno straccio, un qualcosa per coprire la ferita a Topy!”
Mistrel ci incalzò, con uno sguardo che andava dal furioso al preoccupato.
“Cosa sarebbe quel coso?” Anche Irenia non aveva mai visto un topostruzzo.
“Lascia perdere. Portami un qualcosa utile a fasciare la zampa. Il vecchio Reynard e Paulie, invece? Vai a chiamarli che ho voglia di vederli.”
“Il vecchio non c’è… Credo sia alla città imperiale. Paulie è andato con lui.” Irenia attirò le attenzioni di Mistrel.
“Ludwig non è qui a Treia?” Gli occhi di Mistrel erano languidi.
“Purtroppo, ormai due mesi e mezzo fa, il vecchio venne preso in custodia da due sacerdotesse per andare laggiù. Erano strane, se devo essere sincero. Sembravano non essere in sé. Senza contare che hanno permesso a Paulie di seguirle.”
“Forse perché senza la luna i loro poteri iniziavano a vacillare.” Intervenne Mistrel.
“Può essere, non lo so, ma so solo che da quel giorno non è più tornato.” Le parole di Irenia erano chiare: per qualche motivo il vecchio Reynard era stato portato via.
“Dobbiamo andare alla città imperiale!” Esclamò Mistrel, fissandomi negli occhi.
“Sono d’accordo! Ma come facciamo ora? Il topostruzzo è ferito e tu sei senza magia.”
Le mie parole incupidirono la ragazza che non poté che darmi ragione.
“Rimanete qui qualche giorno. Fa sempre più caldo, ma almeno abbiamo ancora acqua e cibo in abbondanza.” Dopo esserci guardati nuovamente negli occhi, sia io che Mistrel, comprendemmo che quella era la scelta più saggia.
Passarono tre giorni da quel momento. Io tornai a fare le mansioni di un tempo assieme a Irenia, mentre Mistrel aiutava le poche donne dell’accampamento a cucire abiti e a raccogliere gli ortaggi dall’ormai sempre più secco orto.
“Come va la tua energia magica? E il topostruzzo si è ripreso?” Mi rivolsi a lei, mentre ricuciva uno degli ultimi buchi da melma sul vestito.
“Direi di sì… Di norma, mi basta un giorno di riposo. Anche Topy pare essersi ripreso un po’.” Si alzò in piedi e ripose ago e filo al loro posto.
“Vogliamo andare?”
“Sono pronta.”
Prendemmo le nostre rispettive borse e le ripreparammo per la partenza, poi ci avvicinammo a Topy che dal nostro sguardo comprese immediatamente le nostre intenzioni. Si inchinò per farci salire.
“State partendo?” Irenia venne a salutarci.
“Sì. Vado a recuperare quei due e torniamo! Aspettaci.” Irenia ci fece un cenno in saluto.
“Grazie di tutto.” Anche Mistrel rispose, inchinando il capo verso lui.
Aprisia
Il bosco si riaprì come qualche giorno prima, poi Mistrel iniziò nuovamente a muovere le mani per lanciare un’altra delle sue magie. Lungo il sentiero appena creato, apparvero lateralmente delle altissime pareti trasparenti.
“Ora non dovremmo più preoccuparci della melma.” Concluse poi la strega, permettendo a Topy di ripartire.
Grazie ai poteri di Mistrel, notammo subito che la melma non ci stava seguendo, ma la vedevamo chiaramente ai lati, mentre cercava di salire e scavalcare inutilmente le pareti, per lei scivolose. Fu così che uscimmo dal bosco delle catene senza nessun minimo problema.
“Forza Topy! Alla città imperiale!” Dopo un verso di comprensione, il topostruzzo si voltò e iniziò a correre verso il nostro nuovo obiettivo. Col passare del tempo, il sole cocente si faceva sentire, poi, agli ultimi avamposti del regno di Rak-Thul, l’animale si fermò lungo il confine. Due guardie sudate erano appostate al passaggio.
“Topy, facci scendere” La creatura si inchinò, permettendoci di toccare terra.
“Perché siamo scesi?” Mi rivolsi a Mistrel.
“Perché lui non può venire con noi. Non può uscire fuori dal regno, anche se vorrebbe. E poi la città imperiale è lì davanti a noi. Possiamo andare da soli.”
Appena spostai lo sguardo di fronte a me, la vidi anche io. Si presentava una città enorme, con strade in salita e con grandi costruzioni in muratura: per fortuna, uno degli ingressi ad essa, era proprio davanti a noi.
“Topy, grazie di tutto. Torna a casa.” Mistrel diede all’animale una carezza. Come se avesse capito le sensazioni della mia compagna, il topostruzzo fece un viso rattristato per poi partire verso la sua nuova destinazione.
“Hey voi due! Dobbiamo andare alla città imperiale! Problemi?” Corse verso le due guardie di Rak con un tono sopra le righe.
“N-no! Prego passate pure!” Uno di loro rispose, mentre l’altro sbadigliava.
Chiaramente il regno di Rak-Thul stava andando allo sfacelo. Gente che prima doveva essere forte e ligia al dovere, ora sembrava instupidita e svogliata.
Passato il confine, entrammo dopo pochi minuti dall’ingresso principale della città imperiale.
C’era gente di ogni tipo: da mercanti, a personaggi simili a chierici, a guerrieri con lunghe lame dietro le loro schiene.
“Aiuto! Al ladro!” Una voce femminile attirò la nostra attenzione, mentre un uomo con uno strano copricapo nero ci passava di corsa davanti spintonando violentemente Mistrel.
“Ma come ti permetti! Grr!” La strega allungò la mano, lanciando un potente colpo d’aria che fece rotolare per terra più e più volte il rapinatore. “Maledetto! Mo ti concio per le feste!” Sembrava furiosa. Nel mentre, però, il ladro, rialzatosi e spaventato come non mai, lanciò nelle mie mani una borsa, per poi scappare a gambe levate.
“Grazie! L’avete recuperata! É tutto quello che ho!” La ragazza prese il suo bagaglio con un evidente sorriso sul volto.
“Sei venuta sola alla città imperiale? Devi fare attenzione!” Mistrel la incalzò, scontrosa.
“Lo so, ma ho le mie ragioni. Comunque grazie... Ehm… Come ti chiami?” Si rivolse a me, mentre mi guardava negli occhi.
“Il mio nome è Vrynn e il suo è Mistrel. Siamo appena arrivati da Rak-Thul. Il tuo, invece?”
“Il mio nome è Freyja. Vengo da Alfhid.”
Continua...
La luna viola di carolineschell
E così i nostri eroi arrivano alla città imperiale e conoscono una fanciulla che ha un nome per alcuni già conosciuto, vero @acquarius30? :P
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e mi auguro di vedervi per la prossima puntata! Bye!
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Già rido con Mistrel... sono proprio curiosa ;)
Vediamo che succede :P
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aspettiamo di vedere cosa succede in questi fittissimi e meravigliosi boschi dai sentieri impervi
Quali boschi? O.o siamo in una città imperiale 😏
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