Facebook aloha?

in #ita6 years ago

Guardavo qualche video di Marco Montemagno che credo molti di voi conosceranno. Montemagno è letteralmente esploso dal punto di vista mediatico attraverso i video su Facebook, per poi transitare da questo a Youtube, cosa decisamente non facile visto che ancora oggi fare video ambivalenti per le due piattaforme non è proprio semplice.

Ultimamente ha lanciato questa nuova serie "quattro chiacchiere con" in cui parla in tono molto informale con altri youtuber. La cosa riesce bene anche perché sicuramente si conoscevano già da prima. Ma a parte questo particolare, lui come molti suoi ospiti hanno in qualche modo predetto la fine di Facebook già oggi.

Il sostituto in realtà sta in casa, ovvero Instagram che proprio il colosso dei social si era comprano qualche anno fa e che di recente avevo fatto questo post, proprio perché i fondatori di quest'ultimo ad ottobre hanno "levato le tende" in modo del tutto inatteso. Cosa che ha alimentato rumors circa il fatto che Zuckerberg non sia un personaggino facile, ma questo sono le cronache stesse a raccontarlo.

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immagine cc0 creative commons

E' anche interessante notare le varie motivazioni date sulla morte virtuale di Facebook, oltre ad essere percepito come oramai il "vecchio" cioè il "myspace" di turno, ci sono delle meccaniche che favorirebbero il fenomeno degli haters. Ovvero nel social in blu l'icona del profilo con cui si interagisce è dimensionalmente troppo grossa. Questo favorirebbe egocentrismo e hate speeching nei confronti di chi poi replica. Per contro Instagram ha un approccio diverso, icona profilo minaturizzata e lo stesso feed dei commenti è compresso. Da qui sembra che nel social dei selfie gli haters siano meno appagati ed interessati ad intervenire.

Sarà vero? boh.. è una chiave di lettura interessante e ammetto che non è campata in aria. D'altronde io essendo un "figlio di usenet" ho chiara la stessa polare del "don't feed the troll" e se il troll non trova terreno fertile, come le erbacce muore da solo. Certo che se mi alzo "virtualmente" nel tempo e nello spazio vedo che da Myspace e i blog ad oggi ci sia una depauperazione dei contenuti e delle iterazioni che poi hanno favorito i vaffa anche solo per una compressione del dialogo indotto.

Dopo Instagram mi chiedo che tipo di social dovrebbe saltare fuori, forse uno dove al massimo si possono mettere due o tre emoticons? Ovviamente Facebook ha una "spinta cinetica" in termini di utenze e popolarità che andrà avanti per un bel pezzo, se non altro per i giornalisti aziani e tromboni che hanno appena adesso capito cosa diavolo è sto Facebook che neanche il tempo di girarsi e il mondo è già cambiato, vaglielo a raccontare...

Dal mio punto di vista è una bella notizia, prima crepa il social in blu, meglio il mondo sta, considerando il baillame mediatico distorto, per cui molta gente percepisce Facebook come internet, cosa che mi fa letteralmente inorridire.

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Odio Facebook e ringrazio Steemit di avermelo fatto dimenticare: non che la "nostra piattaforma" sia la migliore al mondo, visto le sue diverse pecche, ma solo per il fatto che i contenuti molto spesso sono articoli e non post a caso di foto fatte a caso (per lo meno quelli italiani). Steemit si salva fino a quando la massa ne resta fuori, ma il fatto che Facebook stia crollando su se stesso è dato anche dalle tante fake news che spiegano il livello intellettivo dei "figli di Zuckerberg" e per questo Steemit può dormire sonni profondi: quando questi personaggi capiranno il mondo delle crypto l'uomo sarà già atterrato su Giove.

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Ho scovato, grazie a Gplus morente tra l'altro, una piattaforma su blockchain di fatto identica a facebook, la sto usando, farò un articolo in merito dopo che mi sono fatto una idea più chiara.

Ho un odio naturale verso Facebook, a parte comunicare la chiusura del negozio, sono molto latitante negli ultimi tempi, negli ultimi 2-3 anni mi sono capitati diversi momenti come questo, sintomo che dopo un po' mi nausea

Sei un commerciante/commerciale quindi un po' come accadeva a me, senti l'odore dello sfruttamento a gratis e ti viene la nausea :)

Il più grande problema di facebook a mio avviso è lo stesso motivo per cui mi sono ritrovato l'anno scorso a passare da youtube a dtube.
Censura tramite demonetizzazione e filtro dei contenuti da parte di una terza parte che riceve il 55% degli introiti da valore multimediale che tu stesso produci.

Steem è un enorme passo in avanti, è solo questione di tempo prima che la curva di adozione arrivi anche qui sulla social blockchain ed a giudicare dalla quantità di progetti validi attualmente in sviluppo, non ci vorrà molto.

Comunque bell'articolo, upvote meritato.

Grazie. E' vero su Youtube oramai è il delirio totale, infatti voglio scrivere due cose in merito, sebbene di fatto non sia un creator.

Interessante punto di vista @tosolini. Secondo me il mondo corre talmente veloce che probabilmente non è solo una questione relativa agli haters ma anche e soprattutto alla rapidità d’impatto che ha una foto con breve didascalia rispetto un post Fb. Instagram è ben più semplice, scrollando la home ti fermi solo quando l’occhio viene colpito, mentre in Fb magari devi fermarti a leggere papiri di gente alla quale ai dato l’amicizia anni prima e non ricordi la motivazione.

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Grazie del commento. Concordo le foto hanno un impatto diverso anche solo dal lato comunicativo. Certo che però se guardi Instagram nei profili più seguiti ed importanti è la fiera dell'ostentazione del corpo femminile, non sono sicuro che stiamo migliorando..

Sicuramente Istagram è più bello per me, almeno vedi foto e video e stop, i commenti neanche li noto... Facebook non mi piace ma lo uso ogni tanto per il mio gruppo musicale e per restare in contatto con alcune persone che conoscono solo quello...quando morirà mi auguro che verrà sostituito da qualcosa di meglio.
Ogni tanto guardo i video di Monetmagno, mi sta simpatico ed alcuni li trovo molto interessanti.

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E' quello che volevo trasmettere nell'articolo. Instagram è più bello perché è meno oneroso intellettualmente, a meno che uno non si metta a fare critica fotografica, cosa che dubito. In pratica aver dato libertà di parole alle masse è stato deleterio, quindi meglio virare sulle foto.

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