Le tecniche di pesca sono davvero tante e questa moltitudine si suddivide ancora in altre tante sottocategorie. Potremmo innanzi tutto parlare di pesca in mare o in acqua dolce. Da riva o da natante.
Con esca viva o artificiale. Statica o dinamica. Sulla lunga distanza o a bolentino. E così dicendo potremmo annoverare chissà quante altre tipologie.
Tra le più tecniche spicca il Surfcasting che significa letteralmente “lancio sull’onda” e fa riferimento ad una specialità di pesca in mare effettuata dalla spiaggia. Deve le sue origini ad alcuni pescatori dell’ Oceano Atlantico.
Negli anni le attrezzature utilizzate hanno subito una grande evoluzione fino all’utilizzo del carbonio per costruire le canne: maneggevoli e robuste, di pari passo anche la lunghezza aumentava.
La svolta si ebbe negli anni Settanta quando Sandro Meloni, un ragazzo sardo affascinato dalle onde, partecipò alla prima Surf Casting International Cup tenutasi in Mauritania. I risultati, non ottimi,permisero al Surfcasting di esordire in terra italiana. La competizione fu per il giovane fonte di grande ispirazione.
Il passo immediatamente successivo si ebbe proprio in Sardegna con la prima gara di gittata con attrezzi da pesca, ci troviamo esattamente nel 1980.
Il richiamo verso questo sport aumentò a dismisura anche grazie al complesso processo mediatico, eco dello smisurato interesse da parte di migliaia di persone. Cominciarono ad essere pubblicati libri e ad essere montati i primi video, esempi di tutorial che al tempo rappresentavano fonte di sviluppo e conoscenza di carattere nazionale in questo settore. Basti pensare che gli sponsor, che ora affidano ai loro rappresentanti le ultimissime attrezzature in fatto di progresso tecnologico, all’epoca si poggiavano in primis proprio sulle esperienze pratiche di quei neo surfisti per carpire le esigenze ed i bisogni dei tantissimi amatori.
Ci troviamo ormai negli ultimi anni ’80 e le gare erano di natura locale. La Toscana fu il palcoscenico del primo Campionato Italiano di Surfcasting. Attraverso il web abbiamo scoperto che quella fu un’esperienza unica a detta dei loro partecipanti anche se il regolamento obbligava l’uso di piombi molto pesanti e di ami zerati; in verità si trattò di un cappotto su tutta la linea ma c’era molto fermento per quella prima competizione nazionale di Surfcasting. Si ripresero anche la gare di lancio e venne adottata la linea del long casting, che sfrutta attrezzature molto leggere. Specie in questa pratica ora l’Italia si trova ai vertici nei piazzamenti in gare ufficiali (campioni del mondo in carica).
Oggi contiamo diversi successi e assieme ad Inghilterra e Francia, rappresentiamo la nazione più titolata a livello mondiale. Appariamo nel quadro internazionale la squadra da battere in qualunque occasione, sia nel settore giovanile che nei seniores, senza dimenticare anche la categoria femminile che vanta numerose medaglie.
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