Il Perdono
By Charles Furneaux , Wikimedia Commons
Bisogna imparare a perdonare, ma soprattutto a perdonarsi.
Perdonarsi per essere stati giovani, perché la giovinezza è come onde di ormoni che sbattono contro gli scogli dell'inesperienza.
Ci si deve adattare all'idea che essendo uomini, saremo in grado di deludere le altrui aspettative, oltre che le nostre; da quel momento di rottura fra idealizzazione e realtà rinasceranno i fiori.
Si deve imparare a comprendere quando è il momento di abbattere i muri alzati durante la nostra crescita per proteggerci da una percepita incomprensione e dalla paura di poter essere nuovamente scottati. Prima o poi saremo nudi, prima o poi quell'istinto di preservazione cadrà, e ci ritroveremo ad avere la necessità di dover ricostruire un ponte verso gli altri.
Arriverà quel momento dunque in cui noi dovremo perdonare la gente che ci ha ferito, ma la vera lotta sarà perdonare quella piccola parte di noi che per necessità, stupidità, inesperienza o altro, si è ritrovata a deludere le aspettative e la fiducia in noi riposte da persone a cui eravamo a cuore, ferendole nello stesso modo in cui siamo stati noi stessi feriti.
Allora si che potremo piantare fiori sulla roccia levigata dal mare, perché sarà in quel momento che amando e comprendendo l'agire imperfettamente melodico dell'essere umano, che diventeremo poesia liquida, confondendoci con l'acqua di mare in una danza in sezione aurea.